mercoledì 9 luglio 2014
Pozzuoli
Pozzuoli è un comune della provincia di Napoli, con circa 83.000 abitanti, situata sull'omonimo golfo in un'area vulcanica, i Campi Flegrei (cioè campi ardenti), che comprende un vulcano ancora in attività, la Solfatara. Fenomeno geosismico tipico di questa città e dell'intera area dei Campi Flegrei è il bradisismo, ossia il sollevamento e l'abbassamento della crosta terrestre a seguito dell'aumento della pressione sotterranea. Il suo nome originario, Dicearchia, fu trasformato in Puteoli (o Puteolos per via delle numerosi sorgenti di acque termo-minerali), che ne fecero un fiorente scalo commerciale ed una colonia romana ben collegata sulla rete stradale della Campania; furono costruiti mirabili monumenti come l'Anfiteatro Flavio e il Macellum (Tempio di Serapide). La parte bassa della città (attuale Rione Terra) è la città antica, abbandonata a seguito del bradisismo del 1983 e da anni in fase di restauro. L’intera città appare costruita tra il vecchio e il nuovo, per cui è facile imbattersi all’improvviso in favolose strutture antiche. È una delle poche città al mondo, tra le quali Budapest e Metz, a possedere due anfiteatri romani. Il Macellum (Tempio di Serapide) era il mercato pubblico della città; un cortile a pianta quadrata circondato da un porticato disseminato di botteghe. La denominazione "Tempio di Serapide" è, forse, dovuta, al rinvenimento di una statua di questo dio egizio all'epoca dei primi scavi. Di particolare interesse, archeologico e scientifico, le colonne di questo tempio hanno rappresentato per alcuni secoli un prezioso indicatore per misurare il fenomeno del bradisismo in quanto, con l’abbassamento della crosta terrestre ed il conseguente allagamento del tempio da parte del mare, dette colonne erano aggredite da molluschi (i popolari "datteri di mare") che vivono a pelo d’acqua e producono evidenti forellini, indicando chiaramente il livello più alto a cui è giunta in passato l'acqua del mare (m. 6,50 ). Dopo il bradisismo del 1983, il tempio si trova ad una quota superiore al livello del mare. L’Anfiteatro Flavio è uno dei maggiori anfiteatri in Italia (circa 20.000 posti). Nei sotterranei sono tuttora visibili i sistemi di botole per convogliare le belve feroci dalle gabbie all’arena. Numerosissimi sono i resti del periodo romano, spesso situati all'interno delle aree abitate della città. In particolare, sono da notare la necropoli romana e il tempio di Apollo sul lago d'Averno. Va anche ricordato il santuario di San Gennaro situato nei pressi del luogo dove il martire fu decapitato. Il tempio fu completamente ristrutturato nel settecento, dopo che vari terremoti avevano, nei secoli precedenti, completamente distrutto l’originaria basilica. In questo Santuario, così come al duomo di Napoli, si celebra la liquefazione del sangue del santo. Villa Avellino de Gemmis è una villa sontuosa, con marmi, piscine ed un ampio parco. Altri luoghi da visitare: Arco Felice, Lago d'Averno, Lago di Lucrino, Grotta della Sibilla, Oasi Naturalistica del Monte Nuovo, la Solfatara. Il Lago d'Averno è uno dei pochi ad essere proprietà privata pur essendo ricco di storia e di reperti archeologici di notevole interesse. In epoca romana, il lago d'Averno ed il lago Lucrino furono collegati al mare attraverso un canale artificiale; ciò contribuì a realizzazione una eccellente difesa militare dal mare ma anche a realizzare un lucroso allevamento ittico nel lago che fu , appunto, denominato di Lucruno. L'Antro della Sibilla fu uno dei santuari più venerati dell'antichità, scavato, nella parte più antica, dai Greci nel V-IV sec. a.C., mentre l'ambiente terminale fu ampliato nei secoli successivi. L'antro consta di una galleria rettilinea (dromos) di forma trapezoidale; sei grandi fenditure, anch'esse trapezoidali, immettono luce nella galleria. Su un lato si apre un'altra galleria con tre ambienti rettangolari costituenti cisterne per la raccolta di acque dove, si dice, la Sibilla si lavasse. Al termine della galleria si trova una camera rettangolare, con un’alta volta, con tre grandi nicchie, un vestibolo che immette in una piccola stanza, dove la Sibilla pronunciava i vaticini. L'Antro è stato portato alla luce nel maggio 1932 dall'archeologo Amedeo Maiuri. Prima del maggio 1932 l'antro della Sibilla era stata localizzata per secoli sulla sponda del Lago d'Averno, in una grotta molto suggestiva, ancora oggi visitabile. Sul cono del vulcano Monte Nuovo si trova l'Oasi naturalistica di Monte Nuovo, un'area protetta per preservare le sue riserve geologiche, botaniche e zoologiche, e per fornire opportunità educative, scientifiche e turistiche. La Solfatara di Pozzuoli è uno dei tanti vulcani che costituiscono i Campi Flegrei; ubicata a circa tre chilometri dal centro della città, è un cratere tuttora attivo, producendo fumarole d'anidride solforosa, getti di fango bollente ed elevata temperatura del suolo.Tale attività costituisce un’utile valvola di sfogo del magma presente sotto tutta la zona dei campi flegrei. Pozzuoli è collegata a Napoli con tre linee ferroviarie: - la linea 2 della metropolitana di Napoli - la Ferrovia Cumana - la Ferrovia Circumflegrea con le stazioni di Licola( Licola paese o borgo)e di "Grotta del Sole" a Monterusciello - linee extraurbane della SEPSA che raggiungono Bacoli e Torregaveta; - linee della CTP che raggiungono Mondragone e Baia Domitia Il porto di Pozzuoli ha collegamenti regolari con le isole di Capri, Ischia e Procida.